Cons. Stato Sez. VI, 27 settembre 2016 n. 3975
Posto che la correttezza delle determinazioni sull’emissione dei certificati verdi ha una diretta incidenza sull’interesse della collettività indistinta degli utenti di energia a corrispondere nella giusta misura quella quota tariffaria (A3) destinata a remunerare i produttori di energia rinnovabile, la tutela di detto interesse, facente capo alla generalità indistinta dei fruitori dei servizi elettrici, ben compendia l’interesse pubblico all’esercizio dell’autotutela in funzione della eliminazione di un meccanismo incentivante non appropriato, in quanto non coerente con le effettive caratteristiche tecniche delle sezioni di impianto oggetto di intervento. Del resto, il requisito del bilanciamento degli interessi risulterebbe comunque soddisfatto dal momento che le vicende poste alla base della presente fattispecie hanno evidenziato l’esigenza di evitare una iniusta locupletatio del gestore dell’impianto in danno della comunità dei consumatori, con ricaduta negativa anche sull’interesse pubblico generale (sotto il profilo che un aumento ulteriore del già troppo alto costo interno dell’energia ha una negativa incidenza sui consumi interni e sulla competitività internazionale delle aziende: ossia, in definitiva, dell’intero Sistema-Paese).